mercoledì 31 ottobre 2007

Aggiornamento

Un piccolo post di aggiornamenti: in questo periodo scrivo poco sul mio blog e quando lo faccio parlo spesso di libri. Periodo strano, arriva l'autunno che sebbene ha dei colori che adoro, porta anche pioggia e uggiosità che non mi piacciono per nulla. E anzi, mi mettono sempre d'umore depressino. Però, periodo pieno di cose nuove: il lavoro alla scuola materna (sorry, sorry ora si chiama scuola dell'infanzia) come assistente alla comunicazione; il corso di spagnolo che mi sta piacendo un sacco; il CADOM e il progetto della casa (ce la faremo a partire? dita incrociate...); i contatti con una nuova associazione che si occupa di Autismo e la partecipazione al loro gruppo di danzaterapia; il progetto insieme a 3 colleghi di un percorso per coppie in cui credo molto e che spero davvero parta prima di Natale!! Insomma, periodo pieno... non mi lamento di questo, per nulla! Solo, scrivo un po' meno qui :P

Il silenzio dell'innocenza

Nel sito di Anobbi faccio parte del gruppo "Letteratura per i diritti umani" dove si è deciso di fare una lettura corale di questo libro: "Il silenzio dell'innocenza" di Somaly Mam. Il libro è la testimonianza di Somaly appunto, una sopravvissuta che ora si batte contro lo sfruttamento sessuale di donne e bambine.

Cosa dire del libro? Somaly prova a raccontare la sua storia, non omettendo i momenti più crudi e difficili. Parte dalla sua infanzia e di come questa in realtà non sia mai esistita perchè lei è sempre stata schiava in qualche modo. Sebbene oggi giorno nessuno (o quasi) si sognerebbe di definire qualcuno uno schiavo, e men che meno il proprio schiavo, la vita che conduceva Somaly da piccola era esattamente quella: lavorava qualcosa come 16 ore al giorno, teneva in ordine la casa del *nonno*, cioè una persona anziana che l'aveva presa appunto con questo scopo, lavorava nei campi per poter portare a casa soldi in modo da darli al nonno. Poi è venduta ad un uomo: formalmente un matrimonio, ma in realtà un contratto vero e proprio per prendersi una schiava in casa. Da lì, venduta in un bordello di ragazzine dove si susseguono stupri (che comunque c'erano già stati in precedneza) e torture. Lei riesce a scappare grazie all'aiuto di un uomo, che diventerà suo marito, e alla sua incredibile forza di volontà. Non solo ce la fa, ma lotta ancora adesso per aiutare queste donne e bambine. Cosa non facile dato che la polizia è complice dei macrò, i propetari dei bordelli, e che lo Stato latita. L'aiuto arriva dall'estero, ma a rilento e da poche ONG, per non parlare della latitanza di UNICEF e ONU...
Il libro è forte perchè in alcuni passi racconta nei dettagli cosa accade quotidianamente in Cambogia, Vietnam e Thailandia alle bambine e ragazzine che sono sfruttate nella prostituzione. In altri punti è confuso e credo proprio che sia a causa della confusione di Somaly stessa, aspetto che lei racconta della sua vita. Infatti riporta come ancora oggi convive quotidianamente con le minacce di morte per lei e la sua famiglia ma anche con incubi e pensieri devastanti legati alle torture e stupri.

Un libro per non chiudere gli occhi....
Qui il link all'associazione di Somaly.

giovedì 25 ottobre 2007

Primo a morire

Per la Creepy Autumn Challenge ecco il mio secondo libro: Primo a morire di James Patterson.
Su segnalazione di una collega amante anche lei di gialli e thriller, ho conosciuto questo autore. Durante l'estate ho letto Terzo grado e mi era piaciuto molto. Così quando ho deciso di partecipare a questa sfida e stavo scegliendo i libri, ho pensato di metterne uno di questo autore. Anzi, ho pensato di leggere quello che apre la serie del Women's Murder Club. Le donne di questo club, non che protagoniste del libro, sono: Lindsay Boxer, la detective coraggiosa; Cindy Thomas, una intraprendente giornalista; Jill Bernhardt, il procuratore legale e Claire Washburn, la patologa del Dipartimento.
La storia è quella del killer della luna di miele che uccide coppiette appena sposate. Ma chi sarà l'assassino? Non è facile dirlo e l'autore riesce a direzionare l'attenzione del lettore e le sue teorie, è difficile non cadere nelle varie *trappole* che ci sono qui e lì.... e mi fermo per non svelare di più ;) Inoltre, come poteva mancare una storia d'amore? Quindi super-consigliato a chi ama il genere.

Un piccolo aggiornamento: dato che mi è impossibile recuperare in tempo per la sfida, il libro Incubi di Koontz ho deciso di cambiare un titolo. Preso dalla mia personale lista di riserve, ho scelto La bottega dei giocattoli di Angela Carter.

domenica 21 ottobre 2007

Espanol

Hola chicos, no tengo escrito que hago un curso de espanol (ok, chissa quanti errori ho già messo in questa frase :P).
Alla fine quest'anno mi sono decisa e mi sono iscritta, insieme alla mia mitica cugina, a un corso. Non è uno di quelli mega ufficiali (e carissimi), ma l'insegnate è madrelingua ed è super-simpatica... così l'ora e mezza di lezione passa in fretta e si apprende davvero.
Il mio scopo è di di riuscire ad imparare la base di grammatica e di vocabolario in modo da poter *produrre* un minimo in una conversazione. Questo sull'immediato... ma la mia aspettativa più alta è di poter, un giorno, leggere gli autori che adoro del sud america in lingua originale *_*
Da wikipedia:
El castellano es la segunda lengua más hablada del mundo por el número de hablantes que la tienen como lengua materna (tras el chino mandarin). Lo hablan como primera y segunda lengua entre 450 y 500 millones de personas. Es el tercer idioma más hablado contando a los que lo hablan como primera o segunda lengua, por detrás del chino mandarín y del inglés. Por otro lado, el castellano es el segundo idioma más estudiado en el mundo tras el inglés, con al menos 14 millones de estudiantes , pero hay cifras que superan los 46 millones de estudiantes distribuidos en 90 países.

sabato 20 ottobre 2007

Le vene aperte dell'America Latina

Da un po' di tempo giro (e scrivo, ma davvero pochissimo perchè sebbene trattino di molti argomenti che mi interessano parecchio devo riconoscere di saperne ancora poco) sul forum di Tiziano Terzani. Nella stanza dei libri (e dove altro potevo andare io?) ho trovato un paio di titoli che mi hanno incuriosito. E come al solito, sono andata a cercare in biblioteca e mi sono portata a casa da leggere "Le vene aperte dell'America Latina" di Eduardo Galeano.
Di cosa si parla? In questo libro ha descritto con passione e idealismo, ma anche tanto rigore di documenti, il processo di spoliazione e sfruttamento dell’America Latina: da parte dei conquistadores, prima, e poi da parte delle industrie europee e nordamericane. “Così lontani da Dio e così vicini agli Stati Uniti”, dice un detto messicano; e, in effetti, il paese a stelle e strisce ha sempre considerato la parte sud del suo emisfero come il “cortile di casa”, stroncando sul nascere qualsiasi forma di indipendenza o autodeterminazione minacciasse di attecchire, di fatto oltre che nome, negli Stati latino-americani.
Prima degli Usa, furono le potenze coloniali, l’Inghilterra in testa, a tenere la regione nel suo sottosviluppo. Quando non furono le truppe straniere a intervenire direttamente, ci pensarono gli stessi Stati sudamericani a schierarsi l’uno contro l’altro, come dimostra la guerra ottocentesca che la cosidetta Triplice Alleanza - Brasile, Argentina ed Uruguay - mosse al Paraguay, unico Stato della regione, all’epoca, a vantare uno sviluppo industriale e un’alfabetizzazione capillare, successi ottenuti grazie anche ad una politica protezionistica che andava contro gli interessi dei mercanti inglesi. I quali finanziarono la guerra e, quando il Paraguay fu ridotto a un mucchietto di macerie, vennero a riscuotere il conto dai vincitori.
Cambiano i nomi, cambiano le facce, sembra dire Galeano, ma alla fine nulla cambia; gli emissari del Fondo Monetario Internazionale impongono le loro politiche liberistiche che aggravano la già drammatica situazione di questi Paesi; la schiavitù per debiti ancora esiste spesso e volentieri, anche se è ufficialmente fuorilegge; le industrie locali devono dipendere mani e piedi dalle innovazioni tecnologiche provenienti dall’estero. Di tutta la ricchezza prodotta dai minerali e dalle materie prime di cui è piena la regione, alla stragrande maggioranza della popolazione, resta in mano poco più di niente.
In poche parole, come dice lo stesso autore nella parte introduttiva del libro, "paesi specializzati a guadagnare e paesi specializzati nel rimetterci".
Questa è una lettura che mi sta appassionando davvero tanto. In primo luogo perchè ho da molto tempo un interesse particolare per i Paesi di quest'area e cerco di approfondire la mia conoscenza su di loro. Inoltre, ci si rende conto di quanto poco si sa (ma io per prima so di essere *ignorante* in materia) sulla storia di questa parte del Mondo e di come facciamo praticamente finta, per la maggior parte del tempo, che non esista.
Cercando informazioni su di lui ho trovato quanto segue: interessantissimo... ce ne fossero di penne così in Italia!!
Articoli:
- Il pianeta dei paradossi
- Iraq. Ma in nome di chi?
- Crimini da studio
- Il sesso degli angeli uguali
- Cattive abitudini
- Una guerra proverbiale
Questa è la pagina (in spagnolo) di Eduardo Galeano dove è possibile leggere articoli e interviste dal 2001 al 2004 e qui (sempre in spagnolo) la pagina ufficiale.

domenica 14 ottobre 2007

Nei boschi eterni di Fred Vargas

Ho finito venerdì sera di leggere il primo libro per la Creepy Autumn Challenge.
Senza svelare troppo, visto che c'è un indagine ed è un bel giallo, non si può dire tutto (sarebbe davvero crudele!), ecco la trama:
La casa appena acquistata dal commissario Adamsberg è infestata dal fantasma di una monaca che alla fine del '700 sgozzava le sue vittime... Un'indagine che solleva il coperchio sull'odioso crimine di un'infermiera che ha ucciso 33 pazienti. Ma questo è solo l'inizio. Dopo essersi trasferito in una casa che dicono infestata dai fantasmi, Adamsberg indaga sull'uccisione di due addetti al mercato delle pulci. Secondo il medico legale l'omicida è una donna. Nel frattempo Claire Langevin, un'infermiera detta "l'angelo della morte" perché ha ammazzato trentatré anziani, uccide un guardiano e fugge dalla prigione. Si scopre che i due uomini, prima di morire, hanno profanato la tomba di una zitella morta in un incidente stradale. In Normandia, intanto, qualcuno si diverte a squartare dei cervi e ad estirparne il cuore. Un intreccio diabolico che mette il commissario di fronte a una verità che avrebbe preferito non conoscere mai....
Per me è il primo incontro con questa scrittrice (ho scoperto dopo essere una donna, ero convinta che fosse un uomo... ops!) e confesso che ho davvero apprezzato il libro, sia per la trama che per la scrittura. Mi è stato fatto notare che questo non è il *primo libro della storia*, questo forse non mi ha fatto capire qualche riferimento al passato del commissario Adamsberg. Comunque questi riferimenti sono pochi e non impediscono la lettura e la comprensione della storia (anche se hanno fatto venire la curiosità di leggere gli altri libri per vedere che cosa è accaduto in quella parte della storia).
Il personaggio del commissario Adamsberg mi ha colpito in modo molto positivo: dopo i vari Grissom e Kay Scarpetta, ci voleva uno *spalatore di nuvole* che cerca la soluzione in maniera non lineare e a-scientifico, ridando spazio all'intuizione.
Per quanto riguarda la scrittura, all'inizio c'era qualcosa che mi bloccava e che mi ha fatto provedere lentamente. Avevo pensato fosse per come era scritto, poi ho capito che era un modo per entrare con calma nella storia. Infatti a un certo punto del libro, il mio ritmo di lettura è cambiato e ho letteralmente fagocitato le pagine fino alla fine.
Per concludere, ottima lettura :) E ora procediamo con le altre letture!

lunedì 8 ottobre 2007

Stand Up dei blog

ecco, dopo la magnifica canzone dei Mattafix, un post per aderire anch'io a questa iniziativa per blogger: Stand Up dei Blog! che rientra nella campagna dell'ONU "No excuse 2015".
cliccate sul banner per saperne di più.



Gli obiettivi sono:

1) elimnare la povertà estrema e la fame
2) raggiungere l'istruzione primaria universale
3) promuovere l'uguaglianza di genere e l'enpowerment delle donne
4) diminuire la mortalità infantile
5) migliorare la salute materna
6) combatter l'HIV/AIDS, malaria e altre malattie
7) assicurare la sostenibilità ambientale
8) sviluppare una partnership globale per lo sviluppo sostenibile.
Qui maggiori informazioni.

Living Darfur

Una bellissima canzone...

Living Darfur - Mattafix

See the nation through the people’s eyes,
See tears that flow like rivers from the skies.
Where it seems there are only borderlines
Where others turn and sigh,
You shall rise x2

There’s disaster in your past
Boundaries in your path
What do you desire when lifts you higher?
You don’t have to be extraordinary, just forgiving.
Those who never heard your cries,
You shall rise x2
And look toward the skies.
Where others fail, you prevail in time.
You shall rise.

(You may never know,
If you lay low, lay low) x4
You shall rise x3

Sooner or later we must try… Living
(You may never know,
If you lay low, lay low) x4

See the nation through the people’s eyes,
See tears that flow like rivers from the skies.
Where it seems there are only borderlines
Where others turn and sigh,
You shall rise x4

(You may never know,
If you lay low, lay low) 4x

Sooner or later we must try… Living

Dopo il weekend

La vecchiaia comincia a farsi sentire. Ed è arrivata sotto forma di dolore muscolare alla spalla destra lascinadomi quasi bloccata dal tardo pomeriggio di ieri. Ma parliamo di altre cose, che è meglio.

Ieri sono andata a Palazzo Reale a vedere la mostra di David Lachapelle, il famoso fotografo. Vita: http://it.wikipedia.org/wiki/David_LaChapelle Foto con colori magnifici, molto critiche sulla società di oggi, sul consumismo e l'accumulo, sulla cura esagerata del corpo e sull'oggettificazione del copro femminile. Ottimi i due video che mostrano come si costruisce una foto di questo tipo, seguendo passo passo Lachapelle che lavora e tutti quelli che stanno intorno. Ovvio, gli stupidi ci sono ovunque e così ti trovi a guardare foto belle, ma molto forte emotivamente con una davanti che ride e fa l'oca...

Dopo il giro alla mostra, siamo andare a fare un giro alla Feltrinelli (e comincio seriamente a credere che dia dipendenza e mi chiedo se ci sia un modo per disintossicarsi...). Strano ma vero, sono uscita solamente con un libro, "Etnico. Ogni giorno il mondo in cucina" (vedi qui) In questo periodo mi è tornata la voglia di sperimentarmi in cucina, specialmente con ricette estere. E questo libro mi ha incuriosito: costava poco, è comprensivo di tutto il mondo e ha molte ricettine veloci. Già venerdì sera mi sono cimentata con la ricetta delle polpettine svedesi. Ho preso la ricetta qui, su un forum di cucina pieno di ricette interessanti e da provare. La polpettine svedesi sono buone, anche se fritte nel burro non sono leggerissime. Fatte in onore della mia ultima vacanza :P mancava però la marmellata di mirtilli rossi. Al primo giro all'Ikea che faccio, me la comprò però.

sabato 6 ottobre 2007

Animal factory


Nel primo weekend di lezione al master, il docente ci parla di questo autore, Edwaed Bunker e ce lo segnala per i suoi romanza che raccontano il carcere. Come al solito curiosa (e ancora di più quando si parla di libri e di autori mai sentiti) mi informo. Devo dire che sull'autore non si trovano moltissime informazioni anche se la voce di Wikipedia risulta abbastanza esauriente link
E così, mi reco in biblioteca dove prendo in prestito proprio Aniaml factory: devo onestamente dire che Educazione di una canaglia mi incuriosiva parecchio, ma non sono riuscita a trovarlo mentre Little blue boy era davvero troppo lungo (per ora, avendo due sfide in ballo e da leggere per il master...).

Trama dal libro: Ron Becker è solo uno spacciatore quando viene arrestato. Viene mandato a San Quentin per due anni, senza possibilità di sconti, e lì conosce Earl Copen che gli permette di conoscere le regole del gioco della galera e di diventare un vero criminale.

Una parte importante del romanzo è la descrizione della vita nel carcere e le regole che la governano. Regole che valgono solamente al suo interno e che nessuno può cambiare. Si può solo conoscerle e usarle a proprio vantaggio. C'è la violenza razziale, i sopprusi dei secondini, il nonnismo dei tenuti anziani,...
Ma c'è anche l'altra faccia della medaglia: la nascita, proprio dentro questa situazione, di una forte amicizia tra due uomini così diversi ma con lo stesso bisogno di avere qualcuno di cui fidarsi e con cui confidarsi. In fondo, guardarsi le spalle da tutto e tutti, continuamente, è un'attività logorante.
L'amicizia tra Earl e Ron è totale, intensa e permette di vedere come anche in un'istituzione così brutalizzante sia ancora possibile coltivare sentimenti veri e sinceri. Ma mette bene in luce come la prigione sia una scuola di criminalità, dove anche il piccolo spacciatore come Ron impara a pensare e ad agire come un criminale incallito. Ottime come scrittura le pagine che raccontano questa "scuola", crude, dirette e che colpiscono.
Io l'ho apprezzato molto ma ho letto da varie parti che non è il migliore dei suoi libri. Quindi, che dire? Mi toccherà leggere anche gli altri ;)

Crumble di pere

Settimana stra-piena e solamente ora, nel weekend riesco a dedicarmi al blog :)
Lunedì, come avevo promesso alla mia famiglia, ho preparato questo dolce... che sa di autunno.

Mi sarebbe piaciuto mettere la foto, visto che aveva davvero una magnifica faccia ma è venuta male e quindi nulla....

Ingredienti:
5 pere kaiser o abate
70 gr di uvetta sultanina
1 limone
grappa
60 gr di burro + 20 gr per la teglia
120 gr di zucchero di canna
120 gr di farina bianca
70 gr di cioccolato fondente
mezzo bicchiere di latte

Esecuzione:
Spremere il succo di limone e tenerlo da parte. Mettere a mollo in acqua tiepida e un po' di grappa l'uvetta.
Bucciare le pere e tagliarle a cubetti più o meno regolari, mettendoli nel succo di limone in modo che non anneriscano. Per la pasta: tagliare il burro freddo di frigo a dadini. Setacciare la farina in una ciotola, unire lo zucchero di canna e poi unire il burro e amalgamarlo con le dita rapidamente per non scaldare il burro. Deve venire un composto granuloso. Accendere intanto il forno a 200° e imburrare una teglia che si possa poi portare in tavola. Asciugare le pere e l'uvetta con della carta assorbente, poi mescolarle. Rovesciare le pere e l'uvetta nella teglia formando uno strato spesso. Comprire con il composto granuloso e infornare per circa 20 minuti. Poi avvicinare al grill per altri 3-5 minuti in modo che prenda un bel colore dorato.
Sminuzzare il cioccolato, metterlo in un padellino dal fondo spesso con il latte e far sciogliere a bagno-maria girando spesso con un cucchiaio di legno. Decorare la superficie del dolce col cioccolato fatto scendere a filo.