domenica 24 febbraio 2008

Io sono leggenda -libro

Questo weekend mi son data alla sperimentazione sul mio pc... che poverino va sempre più lento.
Ad ogni modo, da qui deriva per vie traverse il fatto che ho letto il mio primo e-book. Non avevo mai provato, anche un po' timorosa di come potesse essere leggere un libro sullo schermo del computer invece che con le pagine da girare. Ma poi mi sono detta: "con tutto quello che leggi al pc ogni giorno, cosa cambia?". E così mi sono decisa, partendo però da un libro corto... e che non riuscivo a procurarmi visto il successo che ha in questo periodo: Io sono leggenda di Richard Matheson.

Ormai la trama di questo libro la conoscono tutti (o quasi). Cominciamo con il dire che il film c'entra poco e nulla come spesso accade. Riprende sì l'idea di Richard Neville che rimane da solo mentre c'è una sorta di epidemia che rende gli essere umani vampiri a cui lui invece riesce a resistere, ma poi la sviluppa in un modo totalmente diverso.
Ottimo nel racconto la resa delle difficoltà psicologiche affrontate da Neville per sopravvivere a questa situazione: la solitudine, l'orrore, il non comprendere cosa accade e perchè accade, il non volere arrendersi all'evidenza che ha davanti... Ma Neville riesce ad andare avanti: da un lato usando il metodo scientifico, interrogandosi su cosa sa e cosa vede, studiando e mettendo ciò che sa alla prova; dall'altro costruendosi una scorza per vivere da solo, senza nessun tipo di contatto. E solo l'incontro con un altro essere umano gli (e ci) farà capire quanto si sia abituato alla sua situazione solitaria, dentro cui ha le sue certezze e le sue ancore di salvezza. Altro ottimo spunto è il modo di raccontare andando avanti ed indietro nel tempo: molte cose non sono chiare al lettore all'inizio, pian piano vengono spiegate con buoni flash-back che riprendono i punti oscuri.

**** Spoiler*****
La fine rende il libro importante, secondo me: la ripresa del concetto di "normale" e di che cosa normale non è (o noi non consideriamo tale). Questi sono concetti che usiamo tutti i giorni quasi senza pensarci. Ma cosa vuol dire davvero essere "normali"? Vuole dire fare del bene? Vuole dire essere giusti? Questi sono spesso i significati che si danno a questa parola, mentre il realtà "normale" è puramente un concetto statistico. Come ben ci ricorda Robert Neville alla fine del libro.

giovedì 21 febbraio 2008

L'inferno di Ciudad Juarez

Come scrivevo nel post di ieri, visto che sono a casa ammalata mi dò alla lettura di qualche libro che ho in giro. E così ieri ho finito di leggere L'inferno di Ciudad Juarez- La strage di centinaia di donne al confine Messico-Usa di Victor Ronquillo. L'anno scorso avevo visto il film Bordertown (link qui) e ora ho ripreso il filo leggendo questo libro.
Sebbene abbia letto da più parti recensioni abbastanza positive, non mi sento di dare anche io una tale valutazione. Il libro risulta confuso, non segue una linea e spesso ci si perde tra date, luoghi e nomi delle donne. Stessa cosa vale per *la ricerca del colpevole* tra la banda dei Rebeldes, l'Egiziona Abdel Latif Sherif e la banda dei Ruteros, o di Alejandro Maynez: si salta da un punto all'altro, rendendo bene l'inefficienza o gli insabbiamenti della Polizia Messicana, ma senza creare nemmeno un quadro delimitato.
L'aspetto che viene meglio riportato sicuramente è come anche il giornalista stesso faccia fatica a confrontarsi con una realtà così dura, così macabra e paralizzante che permea i giorni e le notte di Ciudad Juarez. Insomma speravo che libro fosse maggiormente informativo o almeno narrativo, invece non risulta nessuna delle due cose.

Le irregolari Buenos Aires Horror Tour

Ho preso Le irregolari Buenos Aires Horror Tour di Massimo Carlotto in biblioteca, dopo averne letto le recensioni e i commenti su Anobii (ormai quel sito è una fonte infinita di idee e suggerimenti... nel bene e nel male), per il mio interesse attuale per i temi che legano donne, Sud America e attualità. Più o meno, perchè non è nemmeno così facile definire qual è l'ambito o gli ambiti che in questo momento mi attraggono di più.
Trama:
In Argentina sulle tracce del nonno vissuto per 14 anni in Sud America, Carlotto, che ha alle spalle la storia travagliata di molti giovani della generazione degli anni Settanta, scopre di essere un parente della Presidentessa delle Nonne di Plaza de Mayo. Le protagoniste sono allora proprio queste donne, le Madri e le Nonne di Plaza de Mayo. Questo è il luogo in cui tutti i giovedì queste donne simbolo della resistenza, del ricordo e della richiesta di giustizia, si riuniscono e marciano per tenere vivo il ricordo dei loro cari e perché coloro che agirono tanto spietatamente non possano dormire tranquilli.
Viene raccontato il modo in cui le persone sparivano, cosa ne era di loro dopo il sequestro, dalle torture fisiche e psicologiche, alla morte, alla sepoltura nelle fosse comuni, in luoghi segreti nei “voli della morte”. Si parla anche del traffico di bambini, figli delle donne sequestrate, che venivano ammazzate subito dopo aver partorito e del ruolo ambiguo, se non addirittura immorale, della Chiesa in tutta la vicenda.
Insomma dalle poche righe qui sopra si capisce come sia un libro denso e che colpisce allo stomaco. Tremendi da leggere sono gli Horror Tour notturni: il protagonista sale su un autobus e l'autista fa delle fermate nelle varie calle di Buenos Aires riportando i nomi e come sono stati llevados vari desaparecidos... ma sono anche le parti che fanno intravvedere la grandezza dell'orrore e di che cosa era il piano della politica argentina in quegli anni. Ma apre anche un poco gli occhi sull'Italia e sull'aiuto che l'Italia non ha dato nei processi e nello schierarsi politicamente a fianco delle Madre e Nonne di Plaza de Mayo.
La scrittura è coinvolgente, mai eccessiva anche se non è facile in un libro come questo non cadere nel morboso e nella ricerca del dettaglio macrabo a tutti i costi. Il personaggio principale riporta poi in modo chiaro la difficoltà di chi è di un altro posto ad avvicinarsi a quella realtà così devastante e così difficile per la nostra mente accettare.

mercoledì 20 febbraio 2008

Varie e aggiornamenti

Questa settimana sono a casa in malattia...e sebbene non stia bene, direi che ci voleva proprio. Mi sa che il mio corpo aveva raggiunto davvero raggiunto il limite e abbia deciso di darmi un bell'avvertimento (facendomi passare una nottataccia!). E così in questi giorni mi sto riposando :D
Oggi che riesco almeno a stare un po' seduta sulla sedia ne voglio approfittare per aggiornare il mio blog con le recensioni degli ultimi libri che ho letto. E come si può vedere dall'elenco dei libri di quest'anno e dalla mia biblioteca su Anobii non sto leggendo molto dall'inizio del 2008 ma gli impegni e la stanchezza hanno la meglio sulla voglia di leggere...

Aggiornamento per la Sfida dei Libri non Letti: a Gennaio ho iniziato Moby Dick e ancora non l'ho finito... Non so se riuscirò a rispettare la data di fine della sfida per il 28 Febbraio, la vedo davvero difficile. Questo libnro mi ha preso in alcuni punti, meno in altri e ora mi sono praticamente arenata. Ma in questi giorni a casa ci voglio riprovare, anche perchè è in parte una sfida con me stessa.
Aggiornamento per la Sfida della Bibliografia: come ho già annunciato sulla discussione nel sito di Anobii, mi sono ritirata da questa sfida. Il fatto è, come dicevo prima, che ho troppi impegni, sono stanca e la lettura va a rilento. Così quando ho tempo e voglia di leggere, mi sono resa conto di voler essere libera di scegliere un libro sull'onda del momento. E attualmente i miei interessi sono diretti di più verso altri temi, anche se penso comunque di affrontare sia Terzani che Bunker in modo approfondito.

lunedì 11 febbraio 2008

San Valentino....

questa è la settimana di San Valentino...e l'argomento sarebbe da chiudere qui se non avessi trovato questo divertente articolo del Corriere:

La ricorrenza più temuta. Non solo dai singles
Venti motivi per detestare San Valentino
L'Elenco del Times delle ragioni per cui snobbare la ricorrenza

LONDRA - Siete fra coloro che odiano San Valentino e che non sopportano l’idea di dover celebrare per forza la «giornata dell’amore», ma non avete il coraggio di fare outing? Tranquilli, per voi ci ha pensato il Times, che ha stilato l’elenco delle 20 ragioni (10 per gli uomini e 10 per le donne) per le quali è ok detestare questa annuale ricorrenza, figlia del calendario e del marketing e non certo della Dea Venere. Eccole.

PER LE RAGAZZE
1 – Perché non ve ne potete lamentare: se siete single, fate la figura della vecchia zitella inacidita, mentre se siete in coppia tutti suppongono che siate in un momento difficile.
2 – Perché non c’è niente di più deprimente dell’uomo che avete scelto come futuro marito che esprime le sue romantiche intenzioni con una card di auguri con sopra una pecora e un gioco di parole sulla parola «ewe» (pecora femmina).
3 – Perché con lo stress a livelli siderali per il fatto di dover superare a tutti i costi gli altri in romanticherie varie, il giorno di San Valentino è come un mini-matrimonio. Ma questo è il mese peggiore per sposarsi, nessuno si sposa in febbraio e di sicuro non ogni anno.
4 – Perché fa produrre versi di poesia terrificanti e con rime improbabili.
5 – Perché tutte le immagini di coppie perfettine e precisine servono solo ad aumentare il nascosto sospetto che gli altri siano molto più innamorati di noi e che facciano molto più sesso.
6 – Perché la ragazza che più detesti riceverà un paio di Manolos (ovvero, un paio di costosissime e ricercatissime scarpe Manolo Blanhik, ndr) e non appena il suo uomo sarà fuori tiro dirà che sono un po’ troppo volgari per il suo gusto.
7 – Perché non c’è niente come un riuscito San Valentino, anche se doveste ricevere un misterioso regalo/biglietto/ mazzo di fiori che arriverà certamente da qualcuno di assolutamente orribile.
8 – Perché vi ritrovate invischiate in una vera e propria competizione: la ragazza del marketing ha ricevuto il più costoso mazzo di rose mai visto? Poco importa, voi avrete il miglior ristorante della città.
9 – Perchè ci costringe a perdere peso, vista la probabilissima ipotesi che il nostro lui ci regali un completino intimo sexy che altrimenti non riusciremmo nemmeno ad infilare.
10 – Perchè il rosa e gli strass vanno bene solo se hai tre anni o sei uno stilista italiano

PER I RAGAZZI
1 – Perchè ti fa odiare i tuoi amici visto che puoi garantirti i ristoranti migliori con un sorrisetto, lasciando gli altri a pagare il doppio per cibo orribile in posti pessimi.
2 – Perché fa fare agli uomini cose stupide, come accendere le candele.
3 – Perché mette gli uomini nei guai se NON fanno cose stupide come accendere le candele, perché in realtà questo è quello che vogliono le donne, ma suggerirlo sarebbe così poco romantico.
4 – Perché è un pessimo affare, visto che fra fiori, cena e taxi si arriva a 100 sterline come minimo. Non sarebbe meglio darle i soldi in contanti?
5 – Perchè nelle nuove storie invitarla ad uscire oppure no o comprarle un regalo la dice lunga su “a che punto siete”, che è il passo prima di “stiamo insieme?”, frasi classiche delle coppie all’inizio della relazione.
6 – Perché non solo dovete comprare la biancheria intima della giusta taglia, colore e modello, ma dovete pure farlo senza rimanere incantati a fissare il seno della commessa di Agent Provocateur.
7 – Perchè il giorno di San Valentie focalizza la mente di lei al punto che nelle successive due settimane vi sentirete da cani ogni volta che c’è una pausa nella conversazione.
8 – Perché basta un periodo di shopping compulsivo l’anno e se a Natale ci si può far beccare con un bicchiere di Baileys (liquore alla crema di whisky, ndr) in mano alle 11 di mattina senza che nessuno metta in dubbio la vostra sessualità, la stessa fortuna non è prevista per il 14 di febbraio.
9 – Perchè non ci sono regali per gli uomini.
10 – Perchè non c’è niente di più deprimente della donna che avete scelto come futura moglie che non ride davanti a una card con sopra una pecora.
Simona Marchetti

martedì 5 febbraio 2008

Caramel

Ieri sera, cineforum con un'amica :D e due volte al cinema in 24h è davvero strano... ma a volte ci vuole.
C'era Caramel: film non molto pubblicizzato (per dirla tutta, quasi per nulla pubbliciazzato), ma scopro leggendo sulla locandina che è candidato all'oscar 2008 per Miglior Film Straniero.

Trama: A Beirut alcune donne lavorano in un istituto di bellezza. In quel microcosmo colorato e pieno di sensualità, donne di diverse generazioni, parlano di loro stesse, si scambiano confidenze e si raccontano le loro storie. C'è Layale, che è innamorata di Rabih, un uomo sposato; Nisrine, una giovane musulmana che sta per sposarsi ed è angosciata perché la prima notte di nozze suo marito scoprirà che lei ha già perduto la verginità; Rima che non riesce ad accettare di essere attratta dalla donne; ed infine la vicina di negozio, la sarta Rosa, che ha sacrificato i suoi anni migliori e la sua felicità per occuparsi della sorella maggiore.

Battuta: Il matrimonio è come il melone finché non si apre non si sa se è buono
(mi è piaciuta un sacco questa frase, specialmente nel momento del film in cui viene usata).

Il film riprende il tema delle donne e attraverso di esse, le loro vite e i loro occhi, racconta di Beirut e delle contraddizioni/difficoltà di quella terra. Ma anche di varie generazioni di donne a confronto, dove in fine i problemi non sono così distanti. Ho adorato la regia di questo film, sia per i colori che sono molto belli, sia per la musica. Si fonde musica occidentale e musica mediorientale in modo perfetto... merita solo la colonna sonora! Tra i colori, una menzione va ai vestiti delle protagoniste: Layale ha dei vestiti bellissimi per praticamente ogni scena del film *_*

domenica 3 febbraio 2008

La fabbrica del consenso

Ho deciso di prendere La fabbrica del consenso in biblioteca (gli acquisti sono pochi e oculati ormai, lo spazio è sempre meno e devo dire che il servizio online della mia biblioteca funziona alla grande e non costa nulla, quindi perchè non sfruttarlo? XD) dopo aver letto il libro della Roy "Guida all'impero per gente comune (link: ), in quanto si riprende molte volte la teoria di Chomsly sul Modello della Propaganda.
Il libro non è facilissimo: bisogna essere ben concentrati per leggerlo. E questo è il motivo per cui ci ho messo un sacco a finirlo, non si possono certo leggere un paio di pagine prima di andare a dormire.
I primi due capitoli illustrano la teoria proposta dagli autori (qui un riassunto Il Modello della Propaganda) in generale, poi si passa all'analisi di alcuni casi esemplificativi come le elezioni nel Terzo Mondo (El Salvador, Guatemala e Nicaragua), il complotto bulgaro per l'attentato al Papa e poi le varie guerre in Indocina. Tutto questo con dovizia di dati (le appendici e le note sono imponenti davvero, da perdersi dentro) e un'analisi a volte complessa da seguire. Merito degli autori è di aver scritto un libro per la grande diffusione e quindi di aver saputo rendere anche le parti più ostiche accessibili a tutti.
Leggendo il libro ci si rende conto di come la cosidetta stampa libera è meno libera di quanto comunemente pensiamo... In effetti è un pensiero che in molti hanno ma non tutti (o non sempre) se ne vedono le portate di questa *mancata libertà*. Ovviamente l'analisi si basa su giornali, riviste e TV degli Stati Uniti. Non credo che il discorso sia poi radicalmente diverso per noi in Italia ed in Europa, ma sarebbe interessante leggere qualcosa in merito... Non so se c'è, ma mi informerò :D
Qualche informazione in più su Chomsky: Sito Ufficiale dove è possibile leggere anche molti suoi articoli di questi ultimi anni (in inglese): http://www.chomsky.info/
Qui invece un archivio in italiano: http://www.tmcrew.org/archiviochomsky/