Io sono leggenda -libro
Ad ogni modo, da qui deriva per vie traverse il fatto che ho letto il mio primo e-book. Non avevo mai provato, anche un po' timorosa di come potesse essere leggere un libro sullo schermo del computer invece che con le pagine da girare. Ma poi mi sono detta: "con tutto quello che leggi al pc ogni giorno, cosa cambia?". E così mi sono decisa, partendo però da un libro corto... e che non riuscivo a procurarmi visto il successo che ha in questo periodo: Io sono leggenda di Richard Matheson.
Ormai la trama di questo libro la conoscono tutti (o quasi). Cominciamo con il dire che il film c'entra poco e nulla come spesso accade. Riprende sì l'idea di Richard Neville che rimane da solo mentre c'è una sorta di epidemia che rende gli essere umani vampiri a cui lui invece riesce a resistere, ma poi la sviluppa in un modo totalmente diverso.
Ottimo nel racconto la resa delle difficoltà psicologiche affrontate da Neville per sopravvivere a questa situazione: la solitudine, l'orrore, il non comprendere cosa accade e perchè accade, il non volere arrendersi all'evidenza che ha davanti... Ma Neville riesce ad andare avanti: da un lato usando il metodo scientifico, interrogandosi su cosa sa e cosa vede, studiando e mettendo ciò che sa alla prova; dall'altro costruendosi una scorza per vivere da solo, senza nessun tipo di contatto. E solo l'incontro con un altro essere umano gli (e ci) farà capire quanto si sia abituato alla sua situazione solitaria, dentro cui ha le sue certezze e le sue ancore di salvezza. Altro ottimo spunto è il modo di raccontare andando avanti ed indietro nel tempo: molte cose non sono chiare al lettore all'inizio, pian piano vengono spiegate con buoni flash-back che riprendono i punti oscuri.
**** Spoiler*****
La fine rende il libro importante, secondo me: la ripresa del concetto di "normale" e di che cosa normale non è (o noi non consideriamo tale). Questi sono concetti che usiamo tutti i giorni quasi senza pensarci. Ma cosa vuol dire davvero essere "normali"? Vuole dire fare del bene? Vuole dire essere giusti? Questi sono spesso i significati che si danno a questa parola, mentre il realtà "normale" è puramente un concetto statistico. Come ben ci ricorda Robert Neville alla fine del libro.