sabato 1 settembre 2007

La sfida dei libri non letti

Girando tra blog ho trovato questa sfida interessante e ho deciso di partecipare. Questo è il link al blog di Roberta dove si possono trovare tutte le regole. In poche parole, c'è tempo 6 mesi per leggere 6 libri di autori mai letti. Potevo farmelo mancare? Noo, chiaro.


Ed ecco qui la mia lista:
1. Fuentes "La morte di Artemio Cruz"- per chi ama gli autori del Sud America questo non può mancare, mentre io non ho ancora letto nulla di suo.
2. Nelson Mandela "Lungo cammino verso la libertà"- da tanto tempo nelle mie varie wishlist e ancora non affrontato.
3. Melville "Moby Dick"- un classico che non ho mai letto ma che mi ha sempre affascinato.
4. Coe "La casa del sonno"- dopo tutte le recensioni positive su questo autore, non può entrate di diritto in questo elenco.
5. Rowling "Harry Potter e la pietra filosofale"- ecco, confesso di non aver mai letto Harry Potter...dovrei rimediare.
6. Gao Xingjau "La montagna dell'anima"- Autore premio Nobel nel 2000 che mi incuriosisce.

A presto gli aggiornamenti su questa sfida :)

Memorie di un soldato bambino

Eccoci, tornata dalle vacanze mi accingo a scrivere anche le mie personalissime *recensioni* sulle mie letture. Cominciamo da questo libro che ho deciso di leggere dopo aver visto la sua presentazione, con l'autore, a "Che tempo che fa" di Fabio Fazio.

Trama:
Il 1993 è appena iniziato in Sierra Leone e a Mogbwemo, il piccolo villaggio in cui vive il dodicenne Ishmael, la guerra tra i ribelli e l'esercito regolare, che insanguina la zona del paese più ricca di miniere di diamante, sembra appartenere a una nazione lontana e sconosciuta. Di tanto in tanto nel villaggio giungono dei profughi che narrano di parenti uccisi e case bruciate. Ma per Ishmael, suo fratello Junior e gli amici Talloi e Mohamed, quei profughi esagerano sicuramente. L'immaginazione dei ragazzi è catturata da una cosa sola: la musica rap. Affascinati dalla "parlata veloce" di un gruppo americano visto in televisione, i ragazzi hanno fondato una band e se ne vanno in giro a esibirsi nei villaggi vicini. Un giorno, però, in cui sono in uno di questi villaggi, li raggiunge la terribile notizia: i ribelli hanno attaccato e distrutto Mogbwemo. Ishmael non vedrà più casa sua e i suoi genitori. Perderà Junior. Fuggirà nella foresta, dormirà di notte sugli alberi, sarà catturato dall'esercito governativo, imbottito di droga, educato all'orrore, all'omicidio, alla devastazione. Il suo migliore amico non sarà piú il tredicenne Talloi ma l'AK-47 e la sua musica non più l'hip-hop ma quella del suo fucile automatico. Una testimonianza indimenticabile dal cuore dell'Africa, dove milioni di bambini muoiono di malattie curabili in Occidente e centinaia di migliaia sono mutilati o cadono in guerra.

«La prima confessione letteraria di un male atroce dei nostri tempi, quello dell'infanzia armata, drogata, plagiata, e mandata a combattere con la violenza indicibile che in queste pagine, e probabilmente anche nella realtà, appare per contrasto non premeditata e innocente».
Livia Manera, Il Corriere della sera

Definito "un libro destinato a diventare un classico della letteratura di guerra", è davvero tale. e fa male come tutti i libri di guerra. L'ho letto in poco tempo, ma confesso che a volte era così duro da dover interrompere la lettura e posare il libro. Ma visto che credo che chiudere gli occhi nella vita non faccia sparire le cose brutte, sono andata avanti. E poi sapevo, avendo visto l'intervista da Fazio, che c'era un *happy ending* (per quanto felice possa essere adatto in questo caso). Aggiungo inoltre che ero così presa dalla lettura dei fatti da non aver prestato attenzione allo stile della scittura, che pertanto mi pare debba essere semplice e scorrevole.
Non so se dire che è un libro da leggere, anche perchè dipende da ognuno di noi. Ma credo che il mondo sia anche questo...e non bisogna dimenticarselo.

Per approfondire: Peace Reporter
Dal sito Neri Pozza, la scheda

venerdì 31 agosto 2007

Rientro....

Eccoci qui, oggi agosto finisce e così anche le mie vacanze.... bè, a dirla tutta sono tornata a casa lunedì notte ma ho ripreso subito il lavoro e finora il tempo è stato poco.
La mia famiglia si è ricomposta, tutti son tornati all'ocile dopo essere stati sparpagliati per una ventina di giorni. E ora, dopo aver provato (mica ci siamo ancora riusciti del tutto) a mettere a posto valig, vestiti, scarpe, fogli e depliants vari, mi accingo a scaricare le foto, a nominarle e a immetterle nella rete.

Cosa dire di questa vacanza?
Mi devo dare un ottimo voto per la scelta delle destinazioni. Io che adoro Spagna e Portogallo, così come il Sud America ho invece puntato a Nord. Quasi alla cieca. E Copenhagen è risultata essere un vero gioiellino, ma molto vivibile quasi un paese. Stoccolma invece è grande ma verdissima e piena di storia. E poi tutte e tre città sull'acqua, che per me è il massimo! Potrei stare ore a guardarla.
Dormire in ostelli: essere giovani con pochi soldi e farla semprare una cosa bella. Scherzo, perchè alla fine siamo state benone, spendendo poco e si scopre che si può fare a meno di molti lussi. E poi solo in ostello ci siamo potute permettere di dormire in centro a Stoccolma, con vista sul Municipio.
Voglia di partire al più presto, per un altro bel viaggio... ma questa volta vorrei fare un giro con l'auto in modo da prendermi il mio tempo, fermarmi e non solo vedere il paesaggio dal finestrino di un autobus. E inoltre curiosità di leggere e sapere di più sulla storia di Svezia e Danimarca (ormai Lovisa Ulrika o Gustav Vasa sono diventati nomi conosciuti ma poco *collocati*nella nostra mappa della storia).

Per ora mi fermo qui.... racconterò altro.
Buon rientro a tutti!

lunedì 6 agosto 2007

Buone vacanze!!

E con questa immagine di sole e mare, vi lascio partendo per la mia settimana al mare :)

BUONE VACANZE A TUTTI!!!

domenica 5 agosto 2007

Caramelo. O puro cuento


Questo libro è un treno pieno di gente, un treno che non si ferma mai e che va e viene tra il Messico e gli Stati Uniti, attraverso i confini dello spazio e del tempo: pieno di voci, pieno di musica. Fatto con la memoria. Crea la vita.
Edoardo Galenao

Finalmente dopo aver addocchiato per molto tempo questo libro in libreria sono riuscita a procurarmelo in biblioteca e a leggerlo. Devo confessare, non con la calma e la tranquillità con cui avrei voluto... ma il lavoro in questo periodo mi ha permesso solamente questo.
La trama: "In viaggio con la famiglia Reyes come ogni estate, in una macchina piena di bambini, risate e litigi, da Chicago a Città del Messico. Come sempre Lala ascolta le storie della sua famiglia separando, di volta in volta, la verità dalle “sane bugie” che gli adulti si tramandano di generazione in generazione.
Come fili che formano un rebozo caramelo, il prezioso scialle messicano, queste storie, o leggende, della famiglia Reyes si svolgono e si riavvolgono davanti ai nostri occhi in modo brillante e divertente attraverso lo sguardo vivace e curioso della piccola Lala. Il lettore sarà trascinato dalla prosa poliedrica e originale dell’autrice nella turbolenta Città del Messico degli inizi del ‘900, nelle strade piene di musica della Chicago dei folli anni ’20 sino all’adolescenza di Lala nella terra, non promessa, di San Antonio in Texas."
Qualcosa sull'autrice: Sandra Cisneros è nata a Chicago nel 1954 da padre messicano e madre chicana, terza di sette fratelli e unica figlia. Attualmente vive a San Antonio, in Texas. E’ considerata una delle maggiori scrittrici di letteratura chicana e portavoce di spicco degli immigrati messicani negli Stati Uniti.
L'ho sentita parlare, anche se per poco e in modo distratto (ero davvero cotta e facevo fatica a connettere), in una delle conferenze della Fiera del Libro di Torino di quest'anno. Un linguaggio particolare, che passa in modo fluido e senza preavviso dall'inglese allo spagnolo e viceversa... in una musica. Peccato aver letto Caramelo nella versione tradotta, credo che in lingua originale avrebbe reso di più. Ma anche nella versione italiana, le parole hanno un gusto particolare, un mix di due mondi e culture così come nella vita di Lala.
La storia è intrisa del realismo magico tipico della letteratura sudamericana, ma ambientato ai giorni nostri il che lo rende particolare, unico e capace di creare un mondo da sogno. Ottime le descrizioni delle varie donne della storia, da Nonna Tremenda che prima si chiamava Soledad, a Lala stessa, a sua madre, alle varie Zie: come sempre gli autori sudamericani hanno un occhio particolare nel descrivere le vite complesse e molte volte governate dai sentimenti di queste donne.
Alcuni link: da StradaNove.net: una recensione e da Bookreporter.com (in inglese) un articolo. Un'intervista a Sandra Cisneiros sul tema dell'immigrazione: qui

*Questa volta non riesco proprio ad inserire l'immagine della copertina. Mi spiace perchè a me piace molto.... cercherò di provvedere dopo le vacanze.

**Aggiornamento: sono riuscita ad inserire l'immagine di copertina :)

sabato 4 agosto 2007

Heila!

E dopo un mese di Luglio dove ho latitato... eccomia qua!

Ieri abbiamo chiuso, per ora, il Centro Estivo. Sono contenta ed orgogliosa di come è andato, di aver visto i bambini contenti e che si divertivano, così come sono stati soddisfatti del nostro lavoro i loro genitori. Contenta anche di aver lavorato con persone che meritavano, che si impegnavano... e con cui ci siamo davvero divertiti!!
Ma l'oroglio è per il diploma ricevuto ieri. Come mini-festa di chiusura abbiamo organizzato una premiazione, *Il miglior.... del Centor Estivo" con un diplomino per ogni bimbo. E, chiaro, ce n'era anche per noi educatori... E il mio recita "La regina del gabinetto" ihihihi!!! E, giuro, ho tanto di corona.

sabato 14 luglio 2007

un breve aggiornamento

Eccomi... dopo qualche tempo, sono tornata :)
Causa problemi di connessione (giuro che comincio ad odiare sul serio il nostro router: grrr!) ma anche per la stanchezza totale con cui torno dal lavoro in questo periodo. Estate, lavoro tutto il giorno sotto il sole e con 90 bambini... la sera non sono in grado di connettere.

A presto!