domenica 4 novembre 2007

Contro il fanatismo

Contro il fanatismo è la raccolta di tre conferenze tenute da Amos Oz all’Università di Tubinga dove, con estrema semplicità, parla della propria esperienza di uomo e di autore, ma soprattutto di cittadino di Gerusalemme, con tutto ciò che questo ovviamente comporta. con ironia (ed evidentemente senza pregiudizi), ci conduce a conoscere meglio l’animo profondo ebraico, Oz esprime la sua idea sul rapporto fra israeliani e palestinesi, ricordando di essere tra i promotori ‘della prima ora’ di un movimento pacifista nazionale composto da persone capaci di “vedere i punti di vista del prossimo”. Chi sa guardare l’altro senza veli, chi sa capire le ragioni dell’antagonista approda alla scelta del tanto vituperato compromesso, l’unica via d’uscita che possa in qualche modo superare gli ostacoli.
Sul concetto di fanatismo e sul modo per combatterlo nel profondo si basa in particolare il secondo intervento. “Il fanatismo è più antico dell’islam, del cristianesimo, dell’ebraismo, più antico di ogni stato o governo, d’ogni sistema politico, più antico di tutte le ideologie e di tutte le confessioni del mondo” ed è alla radice del nuovo terrorismo, per nulla legato, secondo Oz, al divario tra poveri e ricchi, tra islam e altre religioni, ma semplicemente manifestazione violenta di una teoria che vuole solo sradicare dal mondo tutto ciò che considera male. Oz definisce il fanatico "un punto esclamativo ambulante": secondo me, una definizione poetica che rende a pieno la personalità del fanatico. I modi che propone Oz per combattare il fanatismo sono... direi quotidiani e semplici (non facili però), nel senso che non sono questioni astruse. Il primo è l'immaginazione, il sapersi immaginare nei panni degli altri e nelle situazioni di vita degli altri oppure immaginare la situazione portata alle estreme conseguenze. E quindi, Oz riporta alla letteratura (tutta la letteratura) in quanto permette ai suoi lettori di immaginare. Come terzo punto Oz riprende il senso dell'umorismo... ed è magnifico come lui stia per cadere nel *fanatismo delle pillole di umorismo per curare il fanatismo*!!
Nella terza e ultima lezione, quella che in fondo mi è piaciuta meno, parla del conflitto israeliano-palestinese e della soluzione possibile secondo Oz. La parte triste è constatare, alla fine della lettura, come questa conferenza sia stata fatta nel Gennaio 2001 e la situazione non sia poi cambiata molto da allora (anzi, in alcuni momenti è peggiorata). La sua proposta si basa sul compromesso, visto da Oz non come una sconfitta ma come il modo per sopravvivere sebbene sia doloroso, faticoso ma indispendabile.

Da leggere per ritrovare la speranza....

2 commenti:

whiteknight ha detto...

Ho appena finito di leggere questo libro. Breve ma intenso. Ho scoperto questo autore di recente, prima di questo libro avevo letto "Non dire notte", che ho trovato semplicemente stupendo!

LuisaMiao ha detto...

Io ho letto solo questo e un altro libro di oz, "La scatola nera". Mi ha colpito come scrive (e parla), credo ne leggerò altri :D