Unicef: una buona notizia!
E ogni tanto, una buona notizia viene pubblicata sui quotidiani. Ecco qui alcuni stralci della notizia apparsa giovedì su Corriere.it:
WASHINGTON - Cala la mortalità infantile: per la prima volta dal 1990, sono meno di 10 milioni i bambini al di sotto dei 5 anni uccisi da fame, guerre e malattie nel mondo. Diciassette anni fa la cifra era di 13 milioni e oggi tocca invece il picco più basso di sempre. A dare la buona notizia è l'Unicef, che però non canta vittoria. L'agenzia dell'Onu per i bambini sottolinea come "la morte di 9,7 milioni di bimbi nel 2006 rimanga un fatto totalmente e assolutamente inaccettabile". Si tratta, comunque, di un "momento storico" e di un importante passo in avanti verso il raggiungimento di uno degli Obiettivi del Millennio che punta a ridurre la mortalità infantile di due terzi entro il 2015, come ha sottolineato il direttore esecutivo, Ann Veneman, alla presentazione del rapporto.
Si punta a ridurre le morti di due terzi entro il 2015. Nel mondo muoiono meno bambini grazie al successo sanitario, che deve diventare la leva per centrare quegli obiettivi del Millennio ancora lontani. Ridurre, infatti, di due terzi la mortalità infantile in un arco di tempo considerato dal 1990 e il 2015 sarebbe un traguardo che salverebbe la vita di altri 5,4 milioni di bambini, da oggi al 2015.
Molti dei progressi ottenuti nella diminuzione dei decessi sono dovuti ad interventi sanitari di base, adottati su larga scala, come l'allattamento al seno esclusivo e immediato, la vaccinazione contro il morbillo, la somministrazione di vitamina A e l'uso di zanzariere per prevenire la malaria. Rispetto al passato, poi, è aumentato decisamente anche il sostegno alla sanità mondiale.
Una nota di merito va all'America latina e ai Caraibi, vicini al raggiungimento dell'Obiettivo del millennio: il tasso di mortalità in queste aree è di 27 decessi infantili ogni 1.000 nati vivi, contro i 55 del 1990. Ma sono diversi i paesi virtuosi che hanno compiuto progressi, illustra il rapporto: Marocco, Vietnam e Repubblica Dominicana, in particolare, hanno ridotto le morti di bambini al di sotto di 5 anni di oltre un terzo. Madagascar del 41 per cento, Sao Tomè e Principe del 48 per cento.
WASHINGTON - Cala la mortalità infantile: per la prima volta dal 1990, sono meno di 10 milioni i bambini al di sotto dei 5 anni uccisi da fame, guerre e malattie nel mondo. Diciassette anni fa la cifra era di 13 milioni e oggi tocca invece il picco più basso di sempre. A dare la buona notizia è l'Unicef, che però non canta vittoria. L'agenzia dell'Onu per i bambini sottolinea come "la morte di 9,7 milioni di bimbi nel 2006 rimanga un fatto totalmente e assolutamente inaccettabile". Si tratta, comunque, di un "momento storico" e di un importante passo in avanti verso il raggiungimento di uno degli Obiettivi del Millennio che punta a ridurre la mortalità infantile di due terzi entro il 2015, come ha sottolineato il direttore esecutivo, Ann Veneman, alla presentazione del rapporto.
Si punta a ridurre le morti di due terzi entro il 2015. Nel mondo muoiono meno bambini grazie al successo sanitario, che deve diventare la leva per centrare quegli obiettivi del Millennio ancora lontani. Ridurre, infatti, di due terzi la mortalità infantile in un arco di tempo considerato dal 1990 e il 2015 sarebbe un traguardo che salverebbe la vita di altri 5,4 milioni di bambini, da oggi al 2015.
Molti dei progressi ottenuti nella diminuzione dei decessi sono dovuti ad interventi sanitari di base, adottati su larga scala, come l'allattamento al seno esclusivo e immediato, la vaccinazione contro il morbillo, la somministrazione di vitamina A e l'uso di zanzariere per prevenire la malaria. Rispetto al passato, poi, è aumentato decisamente anche il sostegno alla sanità mondiale.
Una nota di merito va all'America latina e ai Caraibi, vicini al raggiungimento dell'Obiettivo del millennio: il tasso di mortalità in queste aree è di 27 decessi infantili ogni 1.000 nati vivi, contro i 55 del 1990. Ma sono diversi i paesi virtuosi che hanno compiuto progressi, illustra il rapporto: Marocco, Vietnam e Repubblica Dominicana, in particolare, hanno ridotto le morti di bambini al di sotto di 5 anni di oltre un terzo. Madagascar del 41 per cento, Sao Tomè e Principe del 48 per cento.
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