lunedì 4 giugno 2007

La scatola nera

La scatola nera
Amos Oz
Universale Economica Feltrinelli

Dalla quarta di copertina:
Alec e Ilana non si parlano da sette anni. Il divorzio è stato brutto, le emozioni in gioco crudeli, lui si è trasferito negli Stati Uniti dove è diventato famoso per i suoi studi sul fanatismo religioso, lei è rimasta in Israele, si è sposata con un ortodosso da cui ha avuto una bimba. Alec e Ilana hanno un figlio, Boaz, disconosciuto dal padre nel corso del divorzio come atto di estrema offesa verso la moglie. Boaz è un adolescente difficile e, dopo svariati scatti di violenza, si fa buttare fuori da scuola. Così, dopo anni, Ilana scrive ad Alec per chiedergli aiuto. Attraverso le lettere emergono i diversi personaggi che si delineano nettammente, mostrando i differenti volti della società israeliana.

Un libro epistolare, molte lettere scritte tra febbraio e ottobre 1976, con vari mittenti e riceventi, che si intrecciano tra di loro in un vortice non facile da seguire, ma che cattura in modo totale e che ci fa vedere uno scorcio della vita di Alec, Boaz, Ilana e Michel. I sentimenti e le emozioni sono intensi, vissuti molto anche sulla carta. Ma l'aspetto che colpisce maggiormente è che non si tratta di sentimenti positivi ma bensì negativi: tutti si scrivono ferendosi, colpendosi nelle parti più intime e perciò dolorose, come solo le persone che hai amato e ti hanno amato sanno fare. Qual è il senso di ciò? Perchè non smettere? Cosa ci porta a farci del male?
Un aspetto importante è la storia di Israele che fa sempre parte dei libri di Oz, storia che anche l'autore in prima persona conosce bene. Sono molto elevate le capacità di analisi della natura umana, secondo il punto di vista dei vari personaggi (madre figlio marito ed ex-marito) e poi vengono narrate con un linguaggio chiaro, ricco di descrizioni ma mai ridondante e scontato. Anche la religione ha una parte in questo suo libro: ogni personaggio vede la religione con una funzione e un ruolo diverso nella propria vita. C'è il fanatico Michel, Boaz che non sa che posto ha la religione ma in fondo vuole che non gli si dica cosa fare, i sensi di colpa di Ilina.
Da Newsweek: "Eloquente, umano, persino religioso, nel senso più profondo, [Oz] è una sorta di Orwell sionista: un uomo complesso, ossessionato dal semplice senso del decoro e determinato soprattutto a dire la verità, anche a costo di ferire qualcuno." Era da un po' di tempo che sentivo parlare di questo autore e dei suoi libri, ero curiosa di leggere qualcosa di suo e questo libro l'ho comprato alla Fiera del Libro di Torino *_*
* Amos ha modificato il suo cognome, prendendo Oz che in ebraico significa Forza... fa pensare.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Non ho letto questo romanzo di Oz, uno scrittore che amo moltissimo. "Storia d'amore e di tenebra" è stupendo.

Ciao :)
Simona

LuisaMiao ha detto...

Grazie per la visita...
e per il consiglio sul libro :)