Diario di scuola
Altro libro... tra poco prometto che provo a cambiare genere di post (ok ho detto la scemenza della settimana, temo).
Mi hanno regalato al mio compleanno Diario di scuola di Daniel Pennac e solo il weekend scorso sono riuscita a leggerlo (in pratica ho letto la maggior parte del libro tornando dalla Fiera di Torino :P ).
"Si può insegnare con passione? Ed essere asini è una condanna a vita?" Queste sono le due domande base del libro di Pennac... e lui ne parla da dentro, sia da ex professore sia da ex-asino a scuola. Quindi con una prospettiva personale e, devo dire, unica per quanto riguarda i libri sulla scuola.Quando mai ci si interessa degli alunni che non capiscono? Si pensa che abbiano difficoltà? che la cosa li faccia star male? che al di là di ogni loro tentativo non ci riescono e che quello che ci dicono non sono solo banali scuse? E che peso hanno i comportamenti che gli adulti mettono in atto con loro? Ecco, a tutte queste cose Pennac da un peso e riporta come bisogna cominciare a spostare la prospettiva del sistema scolastico: il *target* (parola che va tanto di moda) non sono gli alunni che riescono bene e sono motivati, ma proprio quelli che non ce la fanno e che vanno aiutati a costruire una nuova motivazione.
Ho pensato di regalarlo alle insegnanti della classe dove lavoro... ma dubito che lo capiscano. Anzi, dubito fortemente che leggano dei libri...
Mi hanno regalato al mio compleanno Diario di scuola di Daniel Pennac e solo il weekend scorso sono riuscita a leggerlo (in pratica ho letto la maggior parte del libro tornando dalla Fiera di Torino :P ).
"Si può insegnare con passione? Ed essere asini è una condanna a vita?" Queste sono le due domande base del libro di Pennac... e lui ne parla da dentro, sia da ex professore sia da ex-asino a scuola. Quindi con una prospettiva personale e, devo dire, unica per quanto riguarda i libri sulla scuola.Quando mai ci si interessa degli alunni che non capiscono? Si pensa che abbiano difficoltà? che la cosa li faccia star male? che al di là di ogni loro tentativo non ci riescono e che quello che ci dicono non sono solo banali scuse? E che peso hanno i comportamenti che gli adulti mettono in atto con loro? Ecco, a tutte queste cose Pennac da un peso e riporta come bisogna cominciare a spostare la prospettiva del sistema scolastico: il *target* (parola che va tanto di moda) non sono gli alunni che riescono bene e sono motivati, ma proprio quelli che non ce la fanno e che vanno aiutati a costruire una nuova motivazione.
Ho pensato di regalarlo alle insegnanti della classe dove lavoro... ma dubito che lo capiscano. Anzi, dubito fortemente che leggano dei libri...
4 commenti:
Ho perso la speranza, la classe insegnante è per la maggior parte (non generalizziamo) un'accozzaglia di ottusi burocrati con un enorme senso d'inferiorità e a volte persino ignoranti...
Come motivare i giovani a costruirsi una cultura se loro per primi ritengono che ciò che insegnano è inutile e si sentono frustrati da questo?
Per ogni Pennac che esiste 1000 sono l'esatto opposto...
Lavorando ogni giorno nelle scuole o a contatto con esse devo dire che si fa fatica a trovare insegnanti preparati o anche solamente motivati... E il peggio è che sono così anche quelle che lavorano coi bambini più piccoli. Ormai, per evitare di esplodere, specialmente davanti ai bimbi, vado in bagno mille volte al giorno.... penseranno che sono incontinente. ma meglio queato che sbottare ogni 5 minuti!
Ciao Luisa,
un argomento davvero molto interessante sia per il duplice punto di vista dell'autore che per le domande poste; è infatti vero che gli alunni che presentano maggiori difficoltà vengono spesso, a torto, posti in secondo piano a favore di quelli più partecipi.
Se gli insegnanti cercassero di motivare e coinvolgere maggiormente gli alunni che sembrano apparentemente disinteressati avrebbero con tutta probabilità delle belle sorprese e sicuramente avrebbero fatto un significativo passo avanti.
Hai avuto davvero un ottima idea; speriamo che le insegnanti a cui hai regalato il testo lo leggano.
Ho dato alle insegnati il libro, ma mi hanno guardato come se avessi regalato loro una roba satanica.... temo finiscano presto su uno scaffale e dimenticati sotto strati di polvere.
Bè, io almeno ci ho provato :)
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