sabato 23 giugno 2007

Treno di notte per Lisbona

Treno di notte per Lisbona di Pascal Marcier è un libro che mi ha ispirato già dal titolo (chi un po' mi conosce sa quanto adoro questa ciità). Poi un'amica, anche lei accanita lettrice, me lo ha consigliato caldamente dopo averlo letto... e me l'ha anche prestato: grazie Elsina :) :)

Dalla copertina del libro:
Voleva veramente gettarsi dal ponte la donna trattenuta una mattina da Raimond Gregorius, compassato insegnante svizzero di lingue morte? Gregorius non sa nulla di lei, se non che è portoghese. Basta però quella parola a dare un nome all'inquietudine che da tempo lo agita e in cui l'episodio lo ha precipitato. Subito dopo, complice la scoperta in una libreria antiquaria delle opere di un enigmatico scrittore lusitano, Amadeu Ignacio de Almeida Prado, l'altrimenti prevedibilissimo professore prende un treno diretto a Lisbona, dove spera di ritrovare le tracce del misterioso autore che tanto ha colpito la sua fantasia. Alle sue spalle getta un'esistenza che, ormai gli pone più dubbi che certezze; di fronte a sè, una vicenda che lo obbligherà a confrontarsi con le contraddizioni degli affetti e gli orrori della storia in modi che mai avrebbe potuto immaginare nella sua Berna grigia e rassicurante. I particolari che Gregorius scoprirà della vita di Amadeu sono infatti tali da costringere il professore a fare della vita di questo scrittore -- coraggiosa figura di medico intellettuale dissidente durante il regime di Salazar - l'impietosa cartina di tornasole della propria asfittica esistenza da intellettuale ipocondriaco. Mano a mano che si addenseranno le risposte sulle gesta e i drammi esistenziali, spesso terribili, del suo oscuro beniamino, sempre più si faranno strada in Gregorius domande ineludibili su di sè, sulla propria incapacità di scegliere, di agire, di vivere. Il risultato di questo vero e proprio "giallo dell'anima" in cui investigazione di un enigma e ricerca interiore si intrecciano con risultati spesso sorprendenti, è un romanzo di grandi aspirazioni, che parla a tutti di temi semplici e immensi: il coraggio delle nostre azioni, l'onestà interiore, la gratuità dei nostri gesti migliori, il prezzo dell'amore e della libertà.
La storia narrata è particolare. In alcuni punti sembra rallentare, ma in effetti gli spunti su temi importanti sono tanti che c'è bisogno di respiro per leggere e comprendere il pensiero di Gregorius e di Amedeu. Ottima l'abilità di Mercier di legare la vita dei vari personaggi con la Storia del Portogallo, con la dittatura di Salazar in particolare.
Per chi conosce la città di Lisbona le descrizioni sono magnifiche, reali, capaci di cogliere l'atmosfera di questa città. Così come sa descrivere le persone, sia quelle importanti nella storia che quelle da sfondo, come persone a 360°, ben caratterizzate, rese reali nella loro complessità. Un libro non facile da classificare: un viaggio in sè stessi, ma anche nella vita in generale, la storia e i luoghi sconosciuti ma che attraggono... Mi ha colpito in positivo la definizione di *giallo dell'anima* e credo che sia adatta.

Due stralci presi dal libro che hanno avuto una particolare risonanza in me:
"C'erano quelli che leggevano e poi c'erano gli altri. Ci si accorgeva subito se uno era un lettore oppure no. Tra gli esseri umani non c'era differenza più grande. La gente si stupiva qunado lo sentiva fare quell'affermazione e alcuni scuotevano la testa di fronte a tale stravaganza. Ma era così. Gregorius lo sapeva. Lo sapeva." (pag 83)
"Perchè compatiamo le persone che non possono viaggiare? Perchè non potendo spaziare all'esterno, non sono in grado di spaziare nemmeno all'interno, non possono moltiplicarsi e così sono impossibilitate a intraprendere ampie escursioni in se stesse e a scoprire chi e che cosa sarebbero potute diventare" (pag.248)

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Lu, sono contenta che il libro ti sia piaciuto!
Vedo che anche tu l'hai letto in poco tempo: è un libro che ti prende e di cui fin dall'inizio vorresti sapere come evolve.
Due cose mi sono rimaste impresse: la prima è il terribile stato di sconforto in cui mi sono trovata quando l'ho finito (del tipo: "e adesso che faccio? cosa leggo?), e la seconda, e forse più importante, è la meravigliosità del personaggio d Mundus: sfido chiunque abbia letto il libro a non desiderare di essere coraggioso e meraviglioso (scusa la ripetizione) come lo è stato lui!
Un bacio

LuisaMiao ha detto...

Ciao Elsa! Grazie per il post:mi ha fatto molto piacere.

Hai ragione,Mundus è un personaggio molto bello, con una forza e un coraggio particolare; una curiosità insaziabile (quando finalmente la scopre e la usa fuori dai libri)...e un'abilità con le lingue che,onestamente, gli invidio!

Un bacio

Zeruhur ha detto...

un altro libro in wishlist o_O noooo, va a finire che mi ritiro dalla "professione" la pila mi si sta rivoltando contro

LuisaMiao ha detto...

Ops....
Comunque non ti far intimorire: pensa che tu sei più forte di loro, anche se sono in molti :)

Anonimo ha detto...

molto intiresno, grazie

Anonimo ha detto...

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