giovedì 14 giugno 2007

Morbo di Gutenberg

"Nel 1456 Gutenberg, stampando la Bibbia delle quarantadue linee, fa esplodere una vera e propria epidemia, che si è propagata e ha moltiplicato i suoi nefasti effetti nel corso dei secoli, trasferendo i suoi germi da libro a libro, dal libro all'uomo, da uomo a uomo, trasmettendosi per contagio, per infezione, per via ereditaria e anche per semplice contatto psicologico, infilandosi perfino nel computer, e da questo su tutte le reti di comunicazione: si tratta del morbo di Gutenberg.
I tre stadi di gravità di questa malattia sono: la bibliofilia, la bibliomania e la bibliofollia.[…]
Il morbo di Gutenberg ha tutte le nefaste caratteristiche che una malattia può avere. È innanzitutto contagiosa e infettiva [...]; per trasmetterla non è necessario il contatto fisico tra persone, propagata com'è da una complessa polverizzazione batteriologica ambientale e culturale, diffusa da virus insidiosi che non è possibile isolare e debellare. Non c'è un vaccino efficace, esistono solo palliativi e rimedi assai blandi. Si può prendere per contatto psicologico, o con l'uso improprio dei sensi attraverso la vista, l'udito, il tatto, e, nei casi più inguaribili, anche l'olfatto.
È peraltro agevole e veloce, a volte fulminante, il passaggio da forme lievi a forme gravi e croniche: passaggio insidioso e automatico paragonabile al passaggio dalle droghe leggere a quelle pesanti con l'innesco di inquietanti forme di intossicazione, o, peggio, di assuefazione".

(M. Giancaspro, da Il morbo di Gutenberg, ed. L'Ancora del Mediterraneo, 2003)

Come non ritrovarsi in uno di questi stadi? Io credo (o temo... non sono sicura di quale verbo usare) di essere a un piccolo passo dalla bibliofollia... Troveranno una cura?
Grazie a Zeruhur per la segnalazione di questo brano :)

2 commenti:

Zeruhur ha detto...

sarebbe divertente sapere i "sintomi" dei vari stadi, anche se riesco a intuirli e onestamente temo di essere più vicino alla bibliofollia che alla bibliomania...

LuisaMiao ha detto...

forse è per quello che non c'è l'elenco dei sintomi: per non avere la certezza di essere bibliofolli ihih!