domenica 4 gennaio 2009

Complotto contro l'America

Avevo già letto, qualche anno fa ormai, il suo Pastorale Americana, un libro che mi ha catturato e nn ho mai ben capito cosa mi avesse realmente attirato così tanto. Certo è che la scrittura di Roth era particolare, curata ma semplice. Quindi era normale che prima o poi avrei letto un altro suo libro. La scelta di questo titolo, Complotto contro l'America, è arrivata dopo aver letto varie recensioni positive, tra cui quella di Pattybruce (qui).
La trama si basa su un semplice *se*: se il nazista Charles A. Lindbergh fosse stato eletto Presidente degli Stati Uniti nel 1940, e poi da lì si svilupp la storia. Il tutto è raccontato da un piccolo Philip Roth di 8 anni, bambino ebreo di Newark. Confermo in toto la mia prima impressione sul linguaggio usato dallo scrittore, anzi in questo libro Roth è davvero capace di rendere quello di un bambino e anche di rendere il suo particolare punto divista, la sua capacità di vedere e comprendere il mondo. La trama è resa così bene che anche io, come altri lettori, mi sono trovata a chiedermi cosa era reale e cosa fantasia.
Roth riesce inoltre a descrivere una situazione di continua angoscia, paura che qualcosa accada, il sospetto che si insinua tra le persone, senza che mai qualcosa di così grande, spaventoso ed evidente accada.
In conclusione, un gran libro da leggere di sicuro.
La copertina era d'obbligo.... perchè è un pugno allo stomaco l francobollo americano con la svastica.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Sapevo che ti sarebbe piaciuto,a mio avviso è uno dei migliori romanzi di Roth, insieme a "Pastorale americana" e "Ho sposato un comunista".