domenica 15 aprile 2007

Dal libro di Michael Moore

Riporto qui una parte del libro che mi ha colpito e mi ha fatto riflettere:

"Astuzia caucasica! Vedete, un tempo eravamo scemi per davvero. come tanti idioti ci pavoneggiavamo del nostro razzismo. Facevamo cose assolutamente scontate, timpo mettere sulle porte della toilette del cartelli che dicevano SOLO BIANCHI. Sulle fontanelle dell'acqua potabile attaccavamo la scritta che diceva PERSONE DI COLORE. Facevamo stare seduti in fondo al pullman i neri. Impedivamo loro di frequentare le nostre scuole o di vivere nei nostri quartieri. Lasciavamo loro solo i posti di lavoro più di merda (quelli reclamizzati come SOLO PER NEGRI) e dicevamo chiaramente che se non eri bianco avresti ricevuto un salario inferiore. Bene, questa palese, smaccata segregazione ci ha creato unj sacco di casini. ... Alla fin della fiera, dopo una lunga sequela di sconfitte in tribunale, dimostrazioni e disordini, abbiamo afferrato il messaggio: se non ci facevamo più furbi rischiavamo di dovere cominciare a dividere un po' della torta. Abbiamo imparato una lezione importante: se vuoi essere un razzista di successo, è molto meglio trovare il modo di farlo con un bel sorriso stampato sulla faccia! Così i bianchi si sono fatti furbi e hanno tolto i cartelli, hanno smesso di linciare i neri che magari si erano fermati per strada a parlare con le nostre donne, hanno approvato un sacco di leggi sui diritti civili e hanno cessato di dire parole come negraccio in pubblico. Siamo diventati abbastanza magnanimi da dire: Certo, potete venire a vivere qui nel nostro quartiere; i vostri bambini possono andare alla scuola dei nostri. Perchè no? Avremmo traslocato comunque. abbiamo fatto grandi sorrisi, abbiamo dato all'America nera una bella pacca sulle spalle- e poi via come dei razzi nei sobborghi."

Bè, come dire di non essere d'accordo? Abbiamo cambiato la facciata delle cose, ma non la sostanza. Il libro riguarda gli USA, ma non mi pare che in Italia siamo messi molto meglio... anzi, i discorsi che si sentono in questi giorni sono gli stessi: non si parla di neri, ma di cinesi e mussulmani, ma il sentimento verso gli "altri" in generale è sempre lo stesso.

2 commenti:

Zeruhur ha detto...

penso che Moore abbia centrato il punto (noi ne sentiamo gli effetti ora, perché l'immigrazione straniera è un fenomeno relativamente recente, in ogni caso da noi il discorso era rivolto ai "terroni"), è tutta facciata, purtroppo.
Io che sarei propenso ad una società multiculturale inorridisco ad ogni dichiarazione di stampo leghista (e compagnia bella) che leggo sui giornali. I recenti fatti di Milano, con le responsabilità da entrambi le parti, come è sempre e comunque in ogni situazione d'altronde, e il clima che respiro negli ultimi giorni mi lasciano l'amaro in bocca. Esempio stupido: il mio edicolante è cinese, è sempre stato cordiale e socievole. Dall'altro giorno si è rabbuiato. La cosa mi fa un po' male

LuisaMiao ha detto...

Hai ragione, le responsabilità vanno equamente divise. Peccato che tendiamo a dimenticarlo.
E secondo te perchè il tuo edicolante è rabbuiato invece che la persona socievole che conosci? Vedendo come reagiscono in sti giorni gli italiani, temo solo cosa si sia potuto sentir dire....

ciao!