lunedì 31 dicembre 2007

Auguri

Auguri per il 2008!!

domenica 30 dicembre 2007

La sfida della Bibliografia

Ancora un post sui libri (ok, lo so dovrei smettere....).
Dopo aver finito la Creepy Autumn Challenge, ho deciso di partecipare a La sfida della Bibliografia. Queste alcune delle regole:
Leggere almeno 3 libri che non abbiamo mai letto di un autore che però già conosciamo. Si possono scegliere quanti autori si vuole ma si devono leggere almeno 3 libri per ogni autore.
La sfida inizia il 1° gennaio 2008 (così se la sfida vi piace c'è tempo per farsi regalare qualche libro a natale!) e termina il 30 giugno 2008 (bè, si, ho voluto essere lunga, ma mi sembrava un "tema" su si possono trovare un sacco di titoli... o almeno per me è così!).


La mia lista già pubblicata su Anobii:

Terzani:
- Un altro giro di giostra (588 p.)
- Un indovino mi disse (428 p.)
- La porta proibita (276 p.)

Edward bunker:
- Educazione di una canaglia (523 p.)
- Come una bestia feroce (358 p.)
- Cane mangia cane (330 p.)

Il conteggio delle pagine fa 2500... non per essere pignola, ma vorrei capire perchè mi scelgo sempre lirbi lunghi. Non che la cosa mi preoccupi più di tanto, nel senso che un tomo di 500 pagine non mi ha mai spaventato, ma quando li scelgo per una sfida sarebbe carino se riuscissi a infilarne qualcuno un po' più corto in modo poi da non *complicarmi la vita. Ad ogni modo, da Gennaio si inizia!!

Motivazione della scelta:
Terzani è da un sacco che lo voglio leggere, me ne hanno parlato bene in molti e più di un anno fa avevo letto Lettere contro la guerra di cui avevo apprezzato lo stile e la pace che riesce a passare. Mi sono ripromessa dopo quella raccolta di articoli di leggere altro, ma finora non sono riuscita a farlo.
Bunker mi ha affascinato dal primo libro che ho letto. Ho poi scoperto che molti considerano Animal factory uno dei suoi *peggiori* scritti, quindi mi sono detta che avrei dovuto leggere altro. Da tempo ormai ho in Wish List Educazione di una canaglia, era ora di pensarci seriamente.

sabato 29 dicembre 2007

Libri in vacanza

In questi giorni di *vacanza* (gli asterischi per indicare che comunque sto lavorando ma seguo solo un caso in domiciliare quindi davvero poche ore alla settimana) ne approfitto per leggere e non solo.
Cominciamo dai libri comunque: una mia amica ha ricevuto questo libro di Gianni Minà in regalo e non sapeva che farsene.Io le ho chiesto spudoratamente di prestarmelo dopo aver letto i nomi sulla copertina. Bene, non smettevo più di leggerlo. Il libro raccoglie le interviste che Minà ha fatto al Forum di Porto Alegre tra gennaio e febbraio del 2003 a personaggi come Eduardo Galeano, l'autore di Le vene aperte dell'America Latina; il presidente del Venezuela Ugo Chavez; Gilberto Gil, grande musicista e Ministro della culture per il governo Lula; Arundhati Roy, l'autrice indiana di Il dio delle piccole cose; Paco Ignacio Taibo II; Luis Sepulveda; Fernando Solanas e Kiva Maidanik; Abel Prieto e Tariq Ali; Leonardo Boff e François Houtart. Insomma tutti personaggi con un alto livello culturale e uno sguardo su società e culture distanti da noi, che riportano il loro pezzo di vita, storia e verità. Ad esempio nella lunga intervista a Ugo Chavez ti chiedi se sia la stessa persona di cui leggiamo oggi giorno sui giornali italiani o se questi si siano dimenticati di raccontarci qualche pezzo della vicenda. In effetti è molto critticata la stampa occidentale che si dice libera ma che riporta solamente le news di certe aree del mondo (USA ed Europa) e tralascia quelle relativa ad Africa, Asia e America Latina a meno che non si debba parlare di distastri naturali o umani. Le interviste sono un filo datate, quasi 4 anni non sono pochi, ma sono comunque interessanti, a volte irriverenti e toccano tutti i lati del globo: America del Sud e Centrale, ma anche India, Africa e un po' di Europa. Gli USA appaiono quasi sempre nei vari discorsi come elemento predominante e fortemente criticato per molti suoi "atteggiamenti" (diciamo così va...) sempre ben spiegati e documentati.
Un passaggio dall'intervista di Tariq Ali:
"Ormai, tra i benpensanti d'Europa, è comune la politica del doppio metro di giudizio. é una politica molto pericolosa, perchè estrania totalmente la gente dai veri problemi del Sud del Mondo. Il doppio metro si applica per l'Avana e per Guantanamo, e si applica in permanenza nel rapporto con gli Stati Uniti. A questo tipo di intellettuali non piace criticare l'America: è la potenza imperiale, e quindi si inchinano ad essa, sempre. Ai miei occhi, la posizione più consona, per questa gente, è quella in ginocchio. Stando sempre genuflessi, hanno dimenticato come si stia in piedi."

Leggendo poi l'intervista che Minà fa ad Arundhati Roy sono venuta a sapere che dopo quel bel romanzo ha sì pubblicato altro, ma saggi e raccolte di suoi interventi.
Così, visto che dovevo fare un salto in biblioteca, ho preso il suo "Guida all'impero per la gente comune", un libro dove riunisce interventi ed articoli preparati tra il 2002 e il 2003. Devo dire che ho trovato molto interessante e davvero ben scritta la prima parte, forse pechè più centrata sugli Stati Uniti e quindi su cose più vicine e sentite anche per me. La seconda parte invece è più focalizzata sull'India, di qualche anno fa e quindi un filo più complicato seguire certi eventi sebbene le note sono fatte molto bene. Mi piace anche la sua proposta: "Sarebbe ingenuo pensare di affrontare direttamente l'impero. La nostra strategia deve tendere a isolare i meccanismi dell'impero e metterli fuori uso uno per uno. Nessun obiettivo è modesto. Nessuna vittoria insignificante."
Da questa lettura è nata la voglia di leggere un altro libro, La fabbrica del consenso di Noam Chomsky che ho già ordinato in biblioteca.

mercoledì 26 dicembre 2007

La bottega dei giocattoli di A. Carter


Ultimo libro della Creepy Autumns Challenge :) Sono riuscita a finire e così a vincere questa mia prima sfida: yupppii! Ok, sono in ritardo con il post di commento... ma è la settimana di Natale.

Per la trama di La bottega dei giocattoli di Angela Carter, leggete il post di Roberta che ha letto anche lei questo libro per la stessa sfida (dalla sua lista ho preso l'idea per fare la modifica di un titolo alla mia lista originale).

Il mio commento personale: all'inizio pare di essere in una favola (3 bambini, restano improvvisamente orfani e andranno a stare dallo zio sconosciuto con una moglie muta). Ma l'atmosfera cambia immediatamente con l'arrivo nella nuova casa e con l'ottima descrizione che fa Melanie, la protagonista, sul loro cambio di vita. I due fratelli sembrano quasi non esistere per la maggior parte del tempo, mentre lo zio Philip è un ottimo personaggio nel senso che la scrittirce rende al massimo l'idea di un padre/padrone (o maltrattatore di tipo psicologico e non solo) che riesce a far sentire la sua ingombrante presenza anche quando non c'è. Infatti le scene (o pagine) in cui lui è realmente presente sono davvero poche ma si sente in ogni pagina la sua "impronta" negativa.
Per il resto confesso che questo libro non mi ha affatto preso molto, infatti ci ho messo una vita a finirlo (considerando il numero di pagine, per me è davvero strano). Forse avevo un'aspettativa tutta diversa, fatta solo con le mie fantasie sul titolo, è poi sono rimasta un po' delusa. Mi è piaciuta la parte centrale del racconto ma la fine mi ha un po' sorpreso.....

venerdì 21 dicembre 2007

Comunicazione

Fino a nuovo ordine da parte di mia sorella Laura non sarò sul blog... c'entra col mio regalo quindi chiedo gentilmente che chi veda novità non me lo comunichi :D

Grazie a tutti!
LuisaMiao

martedì 18 dicembre 2007

Mappa i miei viaggi

Per la serie, oggi non avevo nulla da fare... e i viaggi mi hanno un po' preso il cervello di mira: ecco qua il risultato di un'oretta al pc:


Visualizzazione ingrandita della mappa

Dopo il viaggio: resoconto 2

Anche se non immenso ritardo, ecco qui il racconto della seconda parte del viaggio alle Azzorre.

Come dicevo, visto che gli sposi erano super mega impagnati, io mi sono aggregata agli amici dello sposo e così ho girato... Primo giorno, giovedì: incontro con gli altri in centro a Ponta Delgada e in mattinata giro in città. Faceva caldo, tanto da rimpiangere di non aver portato la maglietta a maniche corte... ma si va! Il mio portoghese era ancora zoppicantissimo, ma alla fine ci si capiva. Dopo aver fatto il giro del centro, tipico del Portogallo con case bianche e rifiniture in pietra ma anche con i mitici azulejos (=le piastrelle bianche e azzurre), andiamo a pranzo a casa dei genitori dello sposo. La madre, una signora simpaticissima, ci ha preparato una tavolata di prodotti e piatti tipici (confesso, avrei fatto volentieri una foto a quel ben di Dio per poter far vedere quanto e cosa aveva preparato... ma non mi è parso il massimo dell'educazione e così la foto manca). Ad ogni modo, una cosa buonissima: la morcela con l'ananas... allora, io non adoro mischiare dolce e salto e anche qui non ne sono andata pazza, ma c'è da dire che la morcela era ottima (è un insaccato fatto con carne di maiale, sangue di maiale, cipolle e spezie. è nero, a dire il vero a vederlo non è bellissimo) e l'ananas di Sao Miguel anche! Ovviamente non potevano mancare i mille dolci fatti con i tuorli d'uovo: onestamente non ne vado pazza, per il mio palato sono davvero troppo dolci e stucchevoli, ma anche qui per educazione ne ho assaggiato un pezzo di ognuno... e poi diciamolo, sono troppo curiosa per non assaggiare qualche cosa :P Il pomeriggio noi amici degli sposi siamo andati in autobus (e ci ha ucciso a tutti) a Villa Franca do Campo, una città vicino a Ponta Delgada ed ex-capitale delle Azzorre. Davanti a questa città c'è uno scoglio grande chiamato Ilheu (si vede nelle mie foto, anche in quelle del tramonto).
Venerdì abbiamo deciso di noleggiare un furgoncino a 9 posti in modo da poterci spostare in maniera indipendente sia dagli sposi sia dagli autobus, così siamo andati in massa al Noleggio auto (e lì che traducono tutto lo chiamano Rentacar... O_o) e da lì siamo partiti per andare a Sete cidades!!! Questi sono due laghi vulcanici, uno azzurro e uno verde... come si vede nelle foto il luogo è magnifico! E c'è una pace unica, un silenzio.... C'è anche una leggenda:
Em época recuada, existia, no lugar onde hoje fica a freguesia das Sete Cidades, um reino próspero e aí vivia uma princesa muito jovem, bela e bondosa, que crescia cada dia em tamanho, gentileza e formosura. A princesa adorava a vida campestre e frequentemente passeava pelos campos, deliciando-se com o murmurar das ribeiras ou com a beleza verdejante dos montes e vales.
Um dia, a princesa de lindos olhos azuis, durante o seu passeio, foi dar a um prado viçoso onde pastava um rebanho. À sombra da ramagem de uma árvore deparou com o pastor de olhos verdes. Falaram dos animais e de outras coisas simples, mas belas e ficaram logo apaixonados.
Nos dias e semanas seguintes encontraram-se sempre no mesmo local, à sombra da velha árvore e o amor foi crescendo de tal forma que trocaram juras de amor eterno.
Porém, a notícia dos encontros entre a princesa e o pastor chegou ao conhecimento do rei, que desejava ver a filha casada com um dos príncipes dos reinos vizinhos e logo a proibiu de voltar a ver o pastor.
A princesa, sabendo que a palavra do rei não volta atrás, acatou a decisão, mas pediu que lhe permitisse mais um encontro com o pastor do vale. O rei acedeu ao pedido.
Encontraram-se pela última vez sob a sombra da velha árvore e falaram longamente do seu amor e da sua separação. Enquanto falavam, choravam e tanto choraram que as lágrimas dos olhos azuis da princesa foram caindo no chão e formaram uma lagoa azul. As lágrimas caídas dos olhos do pastor eram tantas e tão sentidas que formaram uma mansa lagoa de águas verdes, tão verdes como os seus olhos.
Separaram-se, mas as duas lagoas formadas por lágrimas, ficaram para sempre unidas e são chamadas de Lagoas das Sete Cidades. Uma é a Lagoa Azul, a outra é a Lagoa Verde e em dias de sol as suas cores são mais intensas e reflectem o olhar brilhante da princesa e do pastor enamorados.


Dopo aver fatto con il mitico furgoncino (e aver nel frattempo scoperto che non si chiudeva: ottima notizia direi) il giro sul cratere e aver ammirato l'interno con i due laghi e il verde brillante e il blu intenso dell'oceano, siamo scesi e siamo andati a mangiare nel paese vicino ai laghi. nel pomeriggio giro fino a Ribeira Grande, dove siamo andati sulla spiaggia al tramonto e poi ritorno a Ponta Delgada.

Sabato era il gran giorno del matrimonio... ma quello sarà solamente nel pomeriggio e quindi decidiamo di approfittare della mattinata facendo un giro. Io, Carina, Laura e Raquel prendiamo il furgoncino e andiamo a fare un giretto a Lagoa de Fogo. Un susseguirsi di prati verdi, con tante mucche..., ma abbiamo anche trovato nuvole basse e così sembrava un po' di essere in Pianura Padana. Ma siamo comunque riuscite a vedere dall'alto sia la costa a Nord che quella a Sud: uno spettacolo incantevole! Si ha davvero l'idea di un orizzonte lontano, che l'acqua sia infinita e non esista davvero nulla intorno. Sensazione ancora più forte per me che sono abituata ad avere i palazzi a delimitare il mio orizzonte o, quando va bene, le Alpi a Nord.
Dopo aver recuperato i ragazzi, decidiamo di tornare a Sete Cidades per pranzo in modo da far vedere quel posto da sogno a Laura che era arrivata solamente la sera prima. Ma sulla strada del ritorno PANICO!! In piena salita, il furgoncino ha il motore che va giù.... AAAAAAAAAA! Pensiamo che sia finito il gasolio, che non funziona,... sarebbe comica essere arrivati dal Portogallo continentale e Madeira e altri 3 Stati e poi non arrivare al matrimonio perchè siamo bloccati a 20 km dalla chiesa... Alla fine, sebbene non abbiamo capito che cippa aveva il nostro furgoncino, si riparte e riusciamo a tornare tutti nelle nostre stanze a cambiarci.

Per il matrimonio e ultimi due giorni, ancora un po' di pazienza :)

venerdì 7 dicembre 2007

La casa del sonno di Coe

Ecco il quinto libro della Sfida dei libri non letti: La casa del sonno di Coe. Ho divorato più di metà libro in volo, anche rinunciando a qualche ora di sonno... ma ne valeva la pena!

Trama:
Terry fa il critico cinematografico, distratto e scontento. Dopo anni in cui ha sofferto di ipersonnia, da adulto soffre di insonnia. Ma anzichè disturbarlo, il sintomo gli consente di lavorare di più. Sarah è stata una giovane dalla sensibilità complessa e articolata. Dopo una convivenza lesbica in gioventù, da grande si scopre eterosessuale e fa l'insegnante, con scrupolo idealista. E' affetta da narcolessia. Robert è un ragazzo intelligente e vulnerabile, ama Sarah, ma non ne è ricambiato....
Per la recensione copio (sperando che non si offenda) le belle parole di Matt82: "originale, bello, avvincente e profondo e delicato e romantico, pieno di colpi di scena a livello di trama." In fondo è tutto in queste poche parole...
All'inizio è un po' difficile stare dietro ai salti temporali, ma appena sono entrata nel meccanismo sono rimasta rapita dal modo di costruire e intrecciare le storie, il passato e il presente, la creazione di cause/effetto e come tutti i personaggi interagiscano in modo fluido e non banale.
Anche qui, nuova scoperta di un autore che non avevo mai affrontato ma di cui avevo spesso sentito parlare bene.

Ormai sono quasi alla fine di questa sfida, manca solo un titolo (anche se bello lunghino) e devo dire che gli ultimi libri stanno andando meglio rispetto al primo che è stato davvero negativo :)

Aggiornamento: mi è stato giustamente fatto notare che la trama da me riportata era un po' troppo spoiler... quindi ho tagliato l'ultimo pezzo. Buona lettura a tutti!

La notte del drive-in di Lansdale

Con ritardo (ma tant'è... non c'era altro tempo prima) il mio post sul 3° libro della Creepy Autumn Challenge: La notte del drive-in di Lansdale. Ho letto pratocamente tutto il libro in aereo, in volo da Milano a Porto e poi da Porto a Ponta Delgada... non è proprio da considerarsi una lettua da viaggio però.
Trama:
Jack, Bob e Randy sono tre ragazzi che decidono di andare all'Orbit, il più grande drive-in del Texas che proietta per tutta la notte alcuni classici dell'orrore come "Non aprite quella porta", "La casa" e "La notte dei morti viventi". Tutto fila liscio fino a quando uno strano fenomeno atmosferico isola il drive-in dal resto del mondo... chi tenta di uscire si scioglie come cera al sole. Ed è qui che comincia l'incubo: gli ospiti-prigionieri del drive-in, costretti a nutrirsi di hamburger e Coca Cola, diventano vittime della grottesca situazione in cui si trovano coinvolti. All'esaurirsi del cibo si trasformano in belve impazzite che ubbidiscono solamente agli istinti più primitivi e selvaggi. La situazione degenera con omicidi, stupri, cannibalismo e altre nefandezze fino all'arrivo del truculento Re del Popcorn.
Cosa dire di questo libro? Mmm non è una cosa facile. Nel senso che la scrittura è ottima, scorre veloce, coinvolge e sebbene banale per i cliche da film horror che usa non è fastidiosa. Risulta un romanzo forte, perchè al di là della storia di mostri narrata si intravvede l'America di provincia e i suoi aspetti più squallidi. Aspetti come il consumismo, il razzismo, la violenza e l'essere bigotti. Insomma, una stortia non impossibile e assurda o distante da noi: in fondo chiediamoci, che cosa succederebbe a noi se ci trovassimo intrappolati in un drive-in all'infinito? Trasformazione in mostri a parte forse lo scenario non sarebbe così lontano dalla realtà....
Ottimo libro quindi :) prenderò seriamente in considerazione gli altri libri di questi autore.

giovedì 6 dicembre 2007

Dopo il viaggio: foto

Ecco qui ragazzi.... son tornata! A dire il vero, come alcuni già sanno, son tornata la notte di lunedì. Ma il lavoro in sti giorni mi ha occupato un sacco e solamente ora son riuscita a stare dieci minuti di fila al pc. Così sono riuscita anche a scaricare le foto dalla macchinetta. Qui il link per andare a vederle. Oggi le ho caricate su Picasa in fretta perchè le dovevo anche manaare agli altri ragazzi che erano con me, ma poi prometto di sistemarle, mettere i nomi ed aggiungere quelle che mi arriveranno dagli altri. A me mancano quelle del matrimonio dei miei due amici dato che la mia macchinetta scassata ha un flash orribile ma arriveranno :)
Andiamo però con ordine: parto martedì sera da Milano Malpensa e ovviamente l'aereo fa un'ora di ritardo...una scocciatura, ma poco importa dato che a Porto non avevo fretta. Così arrivo, prendo il comodo MetroPorto e scendo direttamente in centro città (vorrei capire perchè lì l'hanno costruito in così poco tempo, da noi invece ci mettono una vita e ancora non sono partiti...). Serata tranquilla: cena rapida, doccia e poi nanna. Il giorno dopo faccio un giro per la città: c'era un bel sole caldo e passeggio tra le vie del centro che ancora ricordo e conosco... non pensavo! Stessi odori, stessi colori, il suono del portoghese nelle orecchie... che bello!!! Comunque, poi vado verso l'aeroporto e via, volo per Ponta Delgada, Isola di Sao Miguel.


E lì, Claudia (la sposa) mi è venuta a prendere all'aeroporto insieme al fidanzato Mario e a vari amici di lui. E da quel momento in poi non c'è stata un attimo di riposo: abbiamo ritirato il vestito della sposa e poi nel loro nuovo appartamento dove abbiamo finito di farei segnaposti, i biglietti per le bombonieri, i cartoncini per gli inviti (eh sì, abbiamo anche lavorato: ihihi!). E la sera, la cena dell'addio al celibato-nubilato tutti insieme :) Ho passato il resto dei giorni insieme a Alcindo, Ruben, Sergio Bruno, Sofia, Carina, Laura, Raquel e Andrè, gli amici dello sposo che sono venuti anche loro sull'isola atlantica per il matrimonio. Abbiamo noleggiato un furgoncino e per tre giorni siamo andati in giro a vedere i paesaggi fantastici dell'isola: ci voleva una mezza vacanza on the road, cantando e parlando di tutto (anche se a volte il mio portoghese acciaccato mi faceva perdere qualche colpo..)... insomma, un'altra settimana di Erasmus anche se in ritardo.....
Ok,per oggi basta così. Se no vi annoio a morte.